Progettare una città accessibile e senza barriere architettoniche: si può fare!

Come progettare una città accessibile e senza barriere? Il Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Grosseto ha formato un tavolo di confronto composto dai protagonisti della città e del territorio

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Come progettare una città accessibile e senza barriere? Questo deve essere l’obiettivo principale di ogni nuova costruzione, pubblica e privata. L’accessibilità degli edifici oggi è un tema sensibile e ha spinto i professionisti del settore a intraprendere un percorso importante per rendere accessibili le città.

La qualità della vita di un centro urbano si misura anche e soprattutto grazie al ruolo che viene svolto da ogni componente della società, dal cittadino alla pubblica amministrazione. In quest’ottica assume un valore è essenziale chiedere il contributo di tutti per delineare insieme un nuovo orizzonte privo di barriere architettoniche.

Decidere come progettare una città accessibile e senza barriere richiede molto impegno, in primis nella realizzazione di un Regolamento Edilizio che rispetti le esigenze di tutti i cittadini. Progettare adeguatamente un contesto urbano e decidere come progettare una città accessibile moderna deve diventare un approccio trasversale a ogni scelta. Solo in questo modo è possibile raggiungere una migliore qualità della vita a un vantaggio dell’intera comunità che popola una città.

Città senza barriere

Secondo la legge italiana

“l’accessibilità è definita come la possibilità per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale di fruire degli spazi in sicurezza e autonomia, di poter accedere a spazi e servizi e di poter modificare a seconda delle esigenze uno spazio costruito con costi e sforzi limitati”.

Il punto di partenza di questa rivoluzione deve essere il pensiero condiviso da tutti e la collaborazione da parte di ogni cittadino. In tal senso, il miglioramento architettonico può portare a nuove opportunità per gli ambienti condivisi dalla comunità: parchi, strade, marciapiedi ma non solo, edifici pubblici centri commerciali, parcheggi e con un occhio di riguardo anche verso le barriere architettoniche in condominio. Ognuna di queste aree deve garantire la stessa accessibilità a tutti, cambiando il nostro modo di progettare gli spazi, prediligendo ambienti più grandi dove è più semplice muoversi, con scivoli e ascensori in alternativa alle scale.

Le città senza barriere non sono più un’utopia ma c’è ancora tanto da fare.

Un nuovo modo di progettare le città

Nel 2017 i Geometri Italiani, grazie alle linee guida del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati, hanno iniziato a tracciare un nuovo modus operandi, delle linee guida su come progettare una città accessibile. Tra le più considerevoli troviamo la pubblicazione della prassi di riferimento UNI per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Si tratta del primo documento di indirizzo normativo che delinea le linee guida per la progettazione del costruito in ottica di universal design, esito di un impegno professionale reso da CNGeGL, FIABA e UNI. 

Città accessibili in Italia

Dal 2010 viene conferito il premio alle città che hanno mostrato il loro impegno per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, intervenendo sull’area urbana e sulla fruibilità degli spazi pubblici, dei trasporti e delle infrastrutture. Il premio tiene in considerazione anche la capacità di informare e comunicare su questi argomenti e sulla disponibilità di poter contare su strutture pubbliche dedicate.

Nell’ultima classifica pubblicata, tra le città più accessibili troviamo Cremona, Ferrara, Torino e Siracusa, l’unica città del Sud che ha ottenuto un punteggio elevato. Seguono poi, a pari merito in quinta posizione, Belluno, Bolzano, Trento, Pordenone e Verbania.

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