Bando riqualificazione urbana delle periferie: suggerimenti per partecipare al bando nazionale

Pubblicate le FAQ relative al bando riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie. Chi può partecipare, quali sono i soggetti proponenti, quali gli interventi finanziabili …

Riuso Urbano
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Il 1 giugno 2016 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di approvazione del bando di 500 milioni di euro sui progetti di riqualificazione delle aree urbane degradate  di cui all’art. 1, comma 975 della legge di stabilità 2016 con il quale sono definite le modalità e la procedura di presentazione dei progetti per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e della città di Aosta. Le domande, redatte in carta semplice, su carta intestata del comune e firmate dal sindaco della città metropolitana, del comune capoluogo di provincia o della città di Aosta, o da un loro delegato, devono essere inviate, entro 90 giorni dalla pubblicazione del Bando riqualificazione urbana delle periferie, esclusivamente a mezzo PEC all’indirizzo programma.periferieurbane@pec.governo.it.

Di cosa parliamo in questo articolo:

Bando riqualificazione urbana delle periferie: chi può partecipare, quali sono i progetti che potranno essere finanziati, quali caratteristiche devono avere città e aree metropolitane interessate?

Tutte le FAQ sul Bando Nazionale Riqualificazione Periferie aggiornate al 16 Giugno 2016.

L’art. 3, comma 3 del Bando riqualificazione urbana delle periferie prevede le seguenti modalità di partecipazione:

  • la città metropolitana può presentare una proposta che riguardi solo progetti specifici relativi al comune con il maggior numero di abitanti, sottoscritta dal Sindaco del comune medesimo;

  • la città metropolitana può presentare una proposta che riguardi solo progetti specifici negli altri comuni interni al perimetro metropolitano, sottoscritta dal Sindaco della città metropolitana;

  • la città metropolitana può presentare un’unica proposta che riguardi sia progetti specifici per il comune del territorio metropolitano con il maggior numero di abitanti, sia progetti specifici che interessino gli altri comuni interni al perimetro metropolitano. Tale proposta deve essere sottoscritta dal Sindaco della città metropolitana;

Ai sensi dell’art. 3, comma 3, il Comune capoluogo di regione può presentare domanda per la partecipazione al Bando riqualificazione urbana periferie?

Si, se la proposta riguarda progetti specifici relativi al comune che sia capoluogo di provincia o, nelle città metropolitane, solo il comune con il maggior numero di abitanti.La proposta deve essere sottoscritta dal Sindaco del comune medesimo.

I Comuni interni al perimetro metropolitano possono presentare autonomamente proposte di partecipazione al bando ?

No. La proposta deve essere presentata dal Sindaco della città metropolitana e può contenere progetti che riguardano uno o più comuni interni al perimetro metropolitano (art. 5, comma 1).

I Comuni non confinanti con il comune “capoluogo” della città metropolitana sono aree ammissibili per la realizzazione degli interventi ?

Si, purché interne al perimetro della città metropolitana.

L’ ammontare del finanziamento pari a € 18.000.000 per “i comuni con il maggior numero di abitanti di ciascuna città metropolitana” previsto all’art. 8 c. 2 del bando può essere aggiuntivo rispetto alla quota massima € 40.000.000 per il “territorio di ciascuna città metropolitana” ?

Si, se per il territorio della città metropolitana sono presentate due distinte proposte: una proposta che riguardi solo progetti specifici relativi al comune con il maggior numero di abitanti, sottoscritta dal Sindaco del comune medesimo (per un importo massimo di 18 milioni) e una proposta (per un importo massimo di 40 milioni) che riguardi progetti specifici per gli altri comuni interni al perimetro metropolitano oppure progetti che riguardino sia il comune maggiore sia gli altri comuni, sottoscritta dal Sindaco della città metropolitana

Per attestare la situazione di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi (art. 4 c. 2) è possibile fare ricorso agli indici di disagio edilizio (IDE) e di disagio sociale (IDS) proposti dal Ministero delle Infrastrutture per il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate (DPCM 15/10/2015)?

No. Tali aree, oggetto della proposta, devono essere indicate dal Sindaco del comune proponente o dal Sindaco della città metropolitana con atto formale allegato alla domanda (art. 5, comma 1).

Nel caso di un comune parte di una città metropolitana, l’intervento deve essere localizzato nella periferia di questo comune o è già esso stesso inteso come periferia del comune del territorio con il maggior numero di abitanti?

Un comune parte di una città metropolitana non può intendersi, in quanto tale, periferia del comune del territorio con il maggior numero di abitanti. Le proposte di intervento devono essere localizzate in specifiche aree caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi del comune proponente. Tali aree, oggetto della proposta, devono essere indicate dal Sindaco del comune proponente o dal Sindaco della città metropolitana con atto formale allegato alla domanda (art. 5, comma 1).

Con riferimento all’individuazione del RUP, ai fini della trasmissione della documentazione secondo quanto previsto all’art. 5 , comma1, lettera e), si chiede se è necessario uno specifico decreto di nomina.

Si. L’Art. 5, comma 1, lettera e) prevede che alla domanda debba essere allegata la Delibera di approvazione del progetto da parte del Comune e il decreto di nomina del Responsabile unico del procedimento (RUP).

Le proposte possono riguardare ambiti per i quali è stata presentata anche domanda di partecipazione al Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate (DPCM 15/10/2015), di cui non è noto l’esito?

Si. Le proposte possono riguardare anche interventi oggetto della proposta presentata per il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate (DPCM 15/10/2015).In tal caso, se ammessi a finanziamento sul Piano medesimo, decadranno, in tutto o in parte, dall’eventuale finanziamento concesso dal presente bando.

Gli interventi (art. 4 c. 3 lett. b) dovranno riguardare aree e strutture pubbliche, oppure possano interessare anche strutture edilizie esistenti private, di interesse pubblico?

Gli interventi possono riguardare anche strutture private di interesse pubblico, in quanto il bando favorisce la partecipazione all’attuazione dei progetti da parte di altri soggetti pubblici e privati. In tal caso occorrerà presentare una scheda relativa ai soggetti privati cofinanziatori del progetto, con indicazione del relativo apporto finanziario e le relative intese o accordi sottoscritti. Le modalità di coinvolgimento di eventuali soggetti privati dovranno, inoltre, prevedere procedure di evidenza pubblica. (art. 5, lettera a) punto viii e lettere c) e d).

Gli interventi proposti dovranno avere natura integrata ?

Si e potranno riguardare una o più delle tipologie di azione previste all’art. 4, comma 2.

Gli interventi proposti possono beneficiare anche di ulteriori co-finanziamenti pubblici?

Si. Tale possibilità è disciplinata dall’art. 5, comma 1, lettera a), punti ii, vii, lettere c), d), e).

Nel caso che a presentare la domande sia una città metropolitana e che la proposta interessi anche i comuni interni al perimetro metropolitano, la domanda, a firma del Sindaco metropolitano che carta intestata deve riportare ?

La carta intestata della Città metropolitana.

Sono ammesse spese per espropri?

Si.

Tra i progetti finanziabili, sono ammessi quelli volti alla promozione delle attività sportive?

Si, in quanto rientranti nelle tipologie di cui all’art. 4, comma 3, lettere b) ed e).

Per livello minimo progettuale può farsi riferimento agli studi di fattibilità ex art. 14 del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, o ai progetti preliminari ex art. 17 e relativi allegati, del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207 ?

Il comma 4 dell’art. 216 (Disposizioni transitorie e di coordinamento) del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 stabilisce che “fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui all’art. 23 comma 3, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui alla parte II, titolo II, capo I e titolo XI, capi I e II , nonché gli allegati o le parti di allegati ivi richiamate, con esclusione dell’articolo 248, del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207”. Pertanto, nelle more dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni,può farsi riferimento agli studi di fattibilità ex art. 14 o ai progetti preliminari ex art. 17 e relativi allegati, del decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207.

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Giornalista, Fotoreporter, Copywriter, Blogger, Web Writer, Addetto Stampa per giornali, riviste, enti pubblici e blog aziendali. Provo a descrivere il loro mondo e le loro storie, le loro passioni e le loro idee. "Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile" P.R.

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