Cocontest, Houzz, Habitissimo … facciamo il punto

Dall’italiana Cocontest alla spagnola Habitissimo passando per il colosso americano Houzz, chi sono le aziende che stanno modificando il mondo dell'architettura ?

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Gli strali sono stati lanciati contro la startup del momento, Cocontest, ma in Italia la giovane società non è l’unica ad offrire un servizio paragonabile. Nel panorama italiano esistono infatti diverse realtà medio piccole e due grandi aziende, Habitissimo e Houzz.

Fino a ieri, la battaglia per l’innovazione si è combattuta sul terreno della mobilità. Famoso e per lungo tempo al centro dell’attenzione di stampa e addetti ai lavori, è stato lo scontro tra i tassisti italiani e la società americana Uber, ma oggi, la guerra  sembra essersi spostata sul campo delle professioni.

Da una parte ci sono un gruppo di architetti e di designer, dall’altra c’è una giovanissima startup che ha sviluppato un portale dedicato alla ristrutturazione di case attraverso le dinamiche del crowdsourcing.

Ma chi è Cocontest?

Fondata nel 2012 a Roma dai fratelli Federico e Filippo Schiano di Pepe e da Alessandro Rossi, è un’azienda che permette di lanciare online contest per trovare idee progettuali di arredo e ristrutturazione di appartamenti secondo la formula del crowdsourcing. Un progetto che ha attirato su di se le ire dela categoria degli architetti, vistasi attaccata nelle sue competenze professionali.

Ire che lo scorso 12 maggio, una decina di parlamentari di diversa estrazione politica hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, con lo scopo di verificare la legittimità o meno delle attività portate avanti da Cocontest.

Una guerra che non sembra comunque poter essere limitata alle aule della politica: Il Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori ha infatti deciso di passare alla vie legali e ha denunciato la startup all’Antitrust, chiedendone il blocco delle attività, in quanto secondo il Cnappc violerebbe “le leggi italiane e le direttive europee che regolano il rapporto tra professionisti e clienti”, proteste a cui si è aggiunta negli ultimi giorni anche la fondazione Inarcassa.

Un’alzata di scudi da parte del mondo professionale che potrebbe interessare anche l’ultimo arrivato in Italia tra i portali di crowdsourcing dedicati al design, Parliamo di Houzz, piattaforma online per la progettazione e ristrutturazione d’interni che conta su 30 milioni di utenti e oltre 700 mila professionisti, tra architetti, arredatori di interni, imprese edili ed esperti del verde.

Cosa è Houzz?

Houzz è stata fondata negli Stati Uniti nel 2009 da Adi Tatarko e Alon Cohen, ed è sbarcata in Italia lo scorso 27 maggio con una piattaforma ad hoc in lingua italiana. Forte di una community di circa 3.800  professionisti, si stima che possa catalizzare, nel breve periodo, l’attenzione di oltre 100 mila utenti italiani

Houzz è una megavetrina online che contiene 6 milioni di foto di arredamento e design, a ciascuna delle quali è legata un link al professionista che ha progettato gli ambienti. Una volta approdati sulla pagina del designer, si possono consultare tutti i suoi progetti, leggere le recensioni postate da altri utenti che hanno già lavorato con lui e porgli domande di vario tipo.

“Il nostro modello non prevede contest, aste al ribasso o altri meccanismi del genere” afferma Mattia Perroni manager italiano di Houzz “per noi il rapporto tra design e crowdsourcing può funzionare davvero solo se i professionisti li si conosce davvero e si dà loro una vetrina sul mondo: non a caso, il mio team non fa che chiamare ogni giorno gli architetti al telefono, a uno a uno, per spiegare loro come utilizzare la piattaforma al meglio”.

Ma il panorama italiano conosce anche un’altro tipo di piattaforma, si tratta di Habitissimo, marketplace spagnolo, fondato nel 2009 che ha i suoi sbocchi commerciali principali in Spagna, Brasile, Portogallo, Cile, Argentina, Messico, Colombia, e Italia.

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Giornalista, Fotoreporter, Copywriter, Blogger, Web Writer, Addetto Stampa per giornali, riviste, enti pubblici e blog aziendali. Provo a descrivere il loro mondo e le loro storie, le loro passioni e le loro idee. "Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile" P.R.

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